Gli scarti come segreto di bellezza: i cosmetici naturali a base di mele di Naste Beauty - LifeGate

2022-10-26 11:42:21 By : Ms. Mia Lin

Naste Beauty è una linea di skincare il cui ingrediente è la pasta di mele, ottenuta recuperando gli scarti della lavorazione di succhi di frutta.

Della mela non si butta via nulla. Forse il detto non era proprio così ma sicuramente calza a pennello. Questo frutto, forse negli ultimi tempi un po’ oscurato dai cosiddetti superfood di esotica provenienza, è in realtà ricco di antiossidanti, antinfiammatori, catechine e flavonoidi e di sostanze idratanti e nutrienti come per esempio il fruttosio e gli alfa-idrossi-acidi. Tutte le sue parti, inoltre, possono essere utilizzate per innumerevoli scopi.

Purtroppo al momento più della metà delle mele viene scartata dalla vendita per difetti estetici e destinata all’estrazione di succo. Quest’ultima genera a sua volta uno scarto del 40 per cento circa. E se fosse possibile riutilizzare questo materiale in un altro modo? È quello che si è domandato Lorenzo Picco, forte dell’esperienza maturata nell’azienda agricola di famiglia, Magna Rosa, che produce, tra le altre cose, mele bio piemontesi di varietà antiche presidio Slow Food. Durante la pandemia ha sviluppato l’idea di dare una seconda vita agli scarti di produzione del succo di mela, essenzialmente bucce e semi, impiegandoli in campo cosmetico. Qui entra in campo Simone Piccolo: anche lui lavora nell’azienda di famiglia, la Reynaldi Srl, che da oltre 40 anni produce cosmetici naturali.

Dalla collaborazione tra queste due realtà nasce Naste Beauty, una linea di cosmetici naturali a base di pasta di mele, circolare, sostenibile e a basso impatto sociale. Oggi Lorenzo Picco sfrutta l’esperienza maturata in campo agricolo come founder e sales manager dell’azienda, mentre Simone Piccolo ha assunto il ruolo di Ceo e head of sustainability.

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Al momento la linea di Naste Beauty comprende una crema viso antiossidante e idratante, una maschera viso astringente e anti-impurità, un siero viso illuminante e antiossidante e un detergente viso purificante; tutti questi cosmetici naturali sono a base di pasta di mele. Sono tutti vegani, certificati biologici e upcycled, per una beauty routine pulita, naturale, sostenibile e anti spreco. Il packaging è composto da materiali riciclati: in particolare, i vasetti della crema e della maschera sono in vetro riciclato, uno dei materiali con il più basso impatto durante l’intero ciclo di vita. La produzione è alimentata da energie rinnovabili e l’acqua di lavorazione viene recuperata.

Per contribuire al benessere e alla crescita del territorio, l’azienda si rivolge solo a partner locali, tra cui cooperative che danno impiego a disoccupati o persone disabili. La preparazione degli ordini e l’imballaggio per esempio, sono affidati alla cooperativa sociale torinese Dalla stessa parte che assume persone appartenenti a categorie svantaggiate, impegnandosi ad avviarle sul mondo del lavoro. Si innesta così un ciclo produttivo virtuoso che, attraverso il recupero e la valorizzazione degli scarti, arriva a fornire occupazione a tutto il territorio, andando altresì a generare indotto e impatto positivo.

Per tutti questi motivi, Naste Beauty è entrata a far parte di LifeGate Way, l’ecosistema dedicato a supportare e connettere startup naturalmente sostenibili, accomunate dall’ambizione di cambiare il mondo, nel pieno rispetto delle persone e del pianeta.

Il processo di upcycling è replicabile su qualsiasi matrice agroalimentare. Naste Beauty infatti ha già in programma di ampliare la produzione, trasformando in cosmetici anche gli scarti di nocciole e mirtilli prodotti da Magna Rosa. Simone Piccolo e Lorenzo Picco stanno testando anche un possibile utilizzo in cosmesi dei vinaccioli, un altro ingrediente fortemente antiossidante, a elevato contenuto di polifenoli.

Secondo una recente ricerca condotta da Cosmetica Italia, i consumatori segnalano una certa inquietudine per la presenza di ingredienti come siliconi e petrolati, lamentano l’assenza di trasparenza della filiera produttiva e auspicano una più approfondita comunicazione degli impatti generati sull’ambiente dalle aziende del settore. Per chi è alla ricerca di un’alterativa naturale e sostenibile alla solita beauty routine, che assicuri grazie alla purezza degli ingredienti una performance di alto livello in termini di apporto di idratazione e azione antiossidante, l’economia circolare può offrire una soluzione.

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Arianna era stanca di chiederselo così ha creato Naturari, un brand di creme, sieri e maschere con ingredienti naturali e un packaging prodotto con materiali riciclati. Scegliendoli si contribuisce anche a salvare la foresta amazzonica.

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